sabato 10 gennaio 2015

Briciole di ricordi di Elda Bonetti

Pochi giorni dopo Natale, seduto comodamente in poltrona accanto al camino, ho avuto l’occasione e la fortuna di fare una simpatica chiaccherata con Elda Bonetti, che-tra un ricordo e l’altro – mi ha raccontato alcuni aneddoti relativi – avete capito bene – agli ospizi di Maggia. Quando il padre di Elda aveva 9/10 anni (e siamo all’incirca nel 1905), frequentava la scuola elementare nell’edificio “Casa Martinelli”; quello, per intenderci, situato sulla destra del ponte per chi si dirige verso Cevio, poco prima della scalinata della chiesa di S. Maurizio. Edificio che, fortunatamente (e qui diamo atto alla lungimiranza del Municipio) sarà prossimamente restaurato e adibito a Garnì.
E’ interessante ricordare – soprattutto alle giovani generazioni – che il ponte, allora, non c’era ancora e che, per recarsi alla scuola, gli allievi dovevano “guadare il fiume. Tant’è vero che, durante i periodi di piena (la büzza), erano felici beati, poiché potevano starsene tranquillamente a casa, a causa dell’inagibilità del passaggio. Chi avesse dovuto avventurarsi da Maggia verso l’Alta Valle, doveva forzatamente avviarsi verso la Valle del salto, fino alla Cappella. Orbene, dopo che la scuola fu di nuovo provvisoriamente insediata nell’attuale “Osteria del Gin” (anche se l’edificio non era ancora esattamente quello che appare oggi),  la ex-ascuola di casa Martinelli fu trasformata in Ospizio.
La signora Elda si ricorda che c’erano tre ricoverati: un certo Attilio, verzaschese, una certa Claudina e un altro paziente, che era muto. Mi racconta che questo muto aiutava spesso, in chiesa, a girare una manovella che permetteva di far funzionare l’organo, in quanto l’elettricità, a quei tempi, non esisteva. Un altro ricordo di Elda è che, nel vecchio ospizio, per tre giorni alla settimana, esercitava un dentista, il quale visitava i propri pazienti in una saletta apposit. Se pensiamo alle apparenti stranezze di quel tempo: mancava ancora l’elettricità e c’era invece il dentista, quasi una modernità.
Quindi – siamo nel 1921 – dopo aver costruito due altre Case di Cura a Roveredo e a Castel S. Pietro, Don Guanella diede vita  al nuovo Ricovero di Maggia. Quello che – più o meno – tutti possono ammirare oggi: infatti c’è solo l’edificio principale, solo leggermente diverso dall’attuale. L’ala tuttora esistente sulla destra – per chi entra dal cancello principale – fu aggiunta molto più tardi.
In quel punto c’era una costruzione molto grezza: al piano terra vi erano un pollaio e una lavanderia, mentre al primo piano abitava il Dr. Arnoldo Gilardi, medico condotto e responsabile anche delle cure al Don Guanella.

Intervista di Fabio Cheda a Elda Bonetti,  pubblicata su:
Atupertu – N° 13 – Maggio 2011
Periodico d’informazione

del Comune di Maggia
La cugina Elda Bonetti (figlia di Savina Poletti e Luigi Bonetti, detto "Gin"), nipote di Angelo Poletti (detto Angelot)

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