Pochi giorni dopo Natale, seduto comodamente in poltrona accanto al camino,
ho avuto l’occasione e la fortuna di fare una simpatica chiaccherata con Elda
Bonetti, che-tra un ricordo e l’altro – mi ha raccontato alcuni aneddoti
relativi – avete capito bene – agli ospizi di Maggia. Quando il padre di Elda
aveva 9/10 anni (e siamo all’incirca nel 1905), frequentava la scuola
elementare nell’edificio “Casa Martinelli”; quello, per intenderci, situato
sulla destra del ponte per chi si dirige verso Cevio, poco prima della
scalinata della chiesa di S. Maurizio. Edificio che, fortunatamente (e qui
diamo atto alla lungimiranza del Municipio) sarà prossimamente restaurato e
adibito a Garnì.
E’ interessante ricordare – soprattutto alle giovani generazioni – che il
ponte, allora, non c’era ancora e che, per recarsi alla scuola, gli allievi
dovevano “guadare il fiume. Tant’è vero che, durante i periodi di piena (la
büzza), erano felici beati, poiché potevano starsene tranquillamente a casa, a
causa dell’inagibilità del passaggio. Chi avesse dovuto avventurarsi da Maggia
verso l’Alta Valle, doveva forzatamente avviarsi verso la Valle del salto, fino
alla Cappella. Orbene, dopo che la scuola fu di nuovo provvisoriamente
insediata nell’attuale “Osteria del Gin” (anche se l’edificio non era ancora
esattamente quello che appare oggi), la ex-ascuola
di casa Martinelli fu trasformata in Ospizio.
La signora Elda si ricorda che c’erano tre ricoverati: un certo Attilio,
verzaschese, una certa Claudina e un altro paziente, che era muto. Mi racconta
che questo muto aiutava spesso, in chiesa, a girare una manovella che
permetteva di far funzionare l’organo, in quanto l’elettricità, a quei tempi,
non esisteva. Un altro ricordo di Elda è che, nel vecchio ospizio, per tre
giorni alla settimana, esercitava un dentista, il quale visitava i propri
pazienti in una saletta apposit. Se pensiamo alle apparenti stranezze di quel
tempo: mancava ancora l’elettricità e c’era invece il dentista, quasi una
modernità.
Quindi – siamo nel 1921 – dopo aver costruito due altre Case di Cura a
Roveredo e a Castel S. Pietro, Don Guanella diede vita al nuovo Ricovero di Maggia. Quello che – più
o meno – tutti possono ammirare oggi: infatti c’è solo l’edificio principale,
solo leggermente diverso dall’attuale. L’ala tuttora esistente sulla destra –
per chi entra dal cancello principale – fu aggiunta molto più tardi.
In quel punto c’era una costruzione molto grezza: al piano terra vi erano
un pollaio e una lavanderia, mentre al primo piano abitava il Dr. Arnoldo
Gilardi, medico condotto e responsabile anche delle cure al Don Guanella.
Intervista di Fabio Cheda a Elda
Bonetti, pubblicata su:
Atupertu – N° 13 – Maggio 2011
Periodico d’informazione
del Comune di Maggia
La cugina Elda Bonetti (figlia di Savina Poletti e Luigi Bonetti, detto "Gin"), nipote di Angelo Poletti (detto Angelot)
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